NEVIANO DEGLI ARDUINI
Il Capoluogo porta nel nome l'eco degli antichi Signori di quelle terre, Naevius in epoca romana e Arduino nel Medioevo. L'antico insediamento doveva sorgere intorno all'attuale quartiere chiamato Case Campanari, nel quale si dice vivessero i "campanari" dell'antica chiesa insediata all'incirca all'incrocio tra la Strada Provinciale 36 e strada Laurano, in linea d'aria esattamente sotto al colle del Castello, su cui oggi insiste il serbatoio dell'acquedotto locale. Il paese nuovo sorge invece all'interno della cava di pietra da calce che per anni ha caratterizzato la zona. La particolare conformazione geologica del versante, infatti, ha consentito l'insediamento di questa importante attività estrattiva durata per diversi anni. In paese, con accesso su via chiesa, è ancora apprezzabile l'accesso alla fornace nella quale le pietre venivano bruciate per ricavare la calce. Binari non più esistenti collegavano la cava con la fornace stessa. Oggi la chiesa si trova sul lato sud del paese, non lontano da Monte Castello. A occidente il paese è dominato dal monte Sommariva, da cui si apprezza un bellissimo panorama. In paese sono percorribili tre sentieri di diverso chilometraggio che portano i visitatori ad apprezzare non soltanto le bellezze naturali che circondano la frazione, ma anche i borghi di Cereto e Quinzano, di interesse storico architettonico. La frazione è sede del Municipio, della Caserma del Carabinieri e delle scuole fino alla secondaria di primo grado. In chiesa, di particolare interesse, oltre al monumento ai caduti delle due guerre, che sottolinea in modo evocativo la memoria di una ragazza falciata da un mitragliamento aereo nel giorno della festa della donna durante la II Guerra Mondiale, ricordiamo la Mater Dei dell'artista comasco Giuliano Collina (facente parte del progetto Museo diffuso di Arte Contemporanea del Comune di Neviano) e il Cristo crocefisso dell'artista locale Luigi Monica. La frazione è stata ribattezzata "Terra di Cori" in virtù dell'antica tradizione corale e musicale che si respira ancora oggi. Dal 2020 è attivo e visitabile anche l'osservatorio astronomico "Barnard", struttura privata ma accessibile al pubblico su prenotazione.
CERETOLO
La frazione si affaccia sul torrente Enza, che marca il confine con la provincia di Reggio Emilia. Come quasi tutte le frazioni del Nevianese, anche Ceretolo (sorto nel luogo di un bosco di querce, stando al toponimo) si compone di diversi nuclei antichi e recenti, e si snoda lungo diversi chilometri di strada: quelli antichi sulle alture, quelli recenti lungo la Strada Provinciale 17. Non avendo un centro vero e proprio, Ceretolo si caratterizza per la presenza dell'acqua, dal torrente che ne disegna lo skyline alle numerose fontane tradizionali in pietra, dalla presenza dei pozzi dell'acquedotto alla sorgente solforosa di una delle sue vallecole perpendicolari alla strada di mezza costa. Fino a qualche decennio fa, Ceretolo si fregiava della presenza autorevole del grande artista italiano Mario Schifano (1934-1998), che per legami di famiglia aveva costruito casa in loc. La Chiastra di Ceretolo. In località Il Palazzo sorge invece un antica casa forte di notevole interesse architettonico, mentre degne di nota sono anche la locale chiesa e i ponti del "Pomello" (dell'inizio XX secolo e rimaneggiato in seguito alla II Guerra Mondiale perchè fatto parzialmente saltare) e "del Diavolo", antico ponte probabilmente medievale di cui rimangono visibili poche arcate nel greto dell'Enza. In questa gola è molto interessante anche la geologia che si può apprezzare a causa dell'erosione del torrente, che non a caso nel tratto tra Ceretolo e Cedogno è area SIC (Sito di Interesse Comunitario).
MEDIANO
Rimanendo in Val d'Enza e percorrendola da sud a nord, nella direzione della corrente, si incontra Mediano, altro borgo composto da numerose piccole e graziose frazioni, tra le quali Vico e Cavandola. Presso quest'ultima sorge la chiesa frazionale di San Michele Arcangelo, in pietra locale, e da qui inizia il sentiero cd. "della Croce", segnato dal CAI e ricco di storia, leggenda e rare orchidee (vedi sezione ITINERARI). A Mediano viveva invece un altro pittore che a livello locale ebbe un certo successo, Violante Garulli (1918-1993). A Mediano, nei primi anni 2000, sono state scavate due fornaci da calce romane nei pressi dell'attuale bar Traguardo. In località Ripa Pavone era presente un tempo una linea per il trasporto dei bigonci del latte tra la frazione e la frazione di Cedogno. Nella frazione è venerata Santa Rita.
LODRIGNANO
La frazione si trova sul promontorio che domina Sella di Lodrignano, località della frazione di Lodrignano presso la quale dall'inizio del '900 si è spostato l'insediamento principale. La viabilità antica infatti, privilegiava percorrenze di crinale nord-sud, che nella fattispecie collegavano Bazzano a Lodrignano attraverso il crinale di Monte Lupo, strada panoramica sterrata ormai famosa per la citazione letteraria fatta propria dallo scrittore Valerio Varesi, altro celebre figlio del territorio, che ne ha fatto territorio di indagine del Commissario Soneri (Le Ombre di Montelupo). A Lodrignano si trovano infatti gli edifici più antichi, come la Corte Zanetti alle porte della frazione davanti alla chiesa di San Lorenzo, caratterizzata da numersi ampliamenti nel tempo e da diverse pietre scolpite, che fanno supporre che nell'abitazione ci potesse essere anche la gendarmeria di frontiera, essendo il territorio al confine tra i Ducati di Parma e Modena ed essendo numerose le testimonianze di merci di contrabbando in transito in quelle zone. A Sella, che si trova ai piedi di Lodrignano, nel fondovalle, si ha il collegamento trasversale tra la Val Termina di Castione e la Val d'Enza, infatti si tratta di un dolce passo che originariamente era percorso in direzione nord-sud e viceversa per collegare Bazzano e Scurano, entrambi nel Ducato di Modena a differenza di tutto il resto del territorio dell'attuale Comune di Neviano. In questa zona nei primi due decenni del '900 si insediarono due edifici, proprio sul passo, in area di mercato. Poi la strada provinciale 17 fu costruita a mezza costa e le dinamiche insediative cambiarono dando luogo alle nuove abitazioni lungo la 17 fino a Ceretolo, declassando gli antichi borghi ad aree periferiche, ma allo stesso tempo preservandoli dai cambiamenti. Sella di Lodrignano dagli anni '80 fu conosciuta per la presenza del Sell Ball, un tendone per feste che raggiunse notevole notorietà grazie al fatto di aver ospitato diversi personaggi dello spettacolo e importanti manifestazioni sportive e non solo, dal pugilato a Miss Italia. Oggi l'area è adibita a parco giochi e centro sportivo. Altra caratterizzazione della frazione, in seguito alla chiusura della scuola, è stata la creazione di un importante museo di arte contemporanea, che ospita e ha ospitato importanti eventi.
CEDOGNO
Noto ormai a livello internazionale come "Borgo dei Lucchetti" per il fatto di ospitare un bellissimo museo dedicato alle serrature portatili, è anche uno dei meglio conservati borghi storici del territorio. L'impianto ancora chiaramente medievale, a non troppa distanza dal promontorio del castello (non più esistente), ruota attorno alla piazzetta quadrilatera centrale, dominata dalla mole di una casa torre con feritoie. Un fitto reticolo di strade strette e curve convergono in questo punto. La chiesa è anche lei di notevole interesse, e si caratterizza per essere l'unica della zona ad avere il soffitto a cassettoni. Il parco pubblico ospita l'area feste e il parco giochi, nell'area una volta occupata dalla scuola. In loc. Molino, lungo l'Enza, un'area pic-nic consente di passare piacevoli giornate estive. La toponomastica indicherebbe che in quel luogo sorgevano alberi di mela cotogna.
VILLA SANTI GIOVANNI E PAOLO
Lasciato Cedogno in direzione Monte Farneto, si raggiunge la frazione di Villa SS. Giovanni e Paolo, di recente istituzione essendo stata creata nel corso del '900 per motivi di opportunità contingente. La frazione, poco sentita anche dagli stessi residenti che si sentono "di Bazzano", raggruppa alcune località tra le quali Case Penuzzi, Scorcoro, Le Rette, Cavandola, Molino di Bazzano e Pozzolo. Caratteristica principale della frazione, è la presenza dell'affascinante oratorio dei SS. Giovanni e Paolo, collocato in una posizione affacciata sulla vallata e in mezzo a un bosco di notevole suggestione. Molino di Bazzano era invece noto a livello nazionale per essere di fatto la Repubblica dei Poeti, per la presenza per diversi anni delle migliori avanguardie del XX secolo nella bellissima cornice della corte del Molino.
BAZZANO
Noto come Paese dei Presepi per la ormai decennale manifestazione natalizia di grande successo, conta numerose località all'ombra di Monte Castello, lungo il cui crinale passò probabilmente anche Francesco Petrarca durante la sua permanenza nel territorio nel XIV secolo. La via si trova infatti sul percorso di collegamento tra la fortezza di Guardasone e Selvapiana, luoghi nei quali fu ospite durante la sua vita. Il centro di Bazzano è rappresentato dalla località La Costa, caratterizzata da una pieve dedicata a Sant'Ambrogio di cui si conserva un'abside romanico e il fonte battesimale scolpito del XII secolo, uno dei più importanti esemplari del genere nel nostro Paese. Diverse case torri impreziosiscono il panorama, tra le quali quella che ospita il Museo Uomo-Ambiente, antesignano del riconoscimento che una decina di anni dopo la sua inaugurazione, l'Unesco darà a Bazzano e all'Appennino Tosco-Emiliano. Il caseificio sociale e i diversi salumifici locali esprimono invece la più genuina caratterizzazione di questa terra, collocata nella food valley Parmense e nell'Oasi Biologica Nevianese. Il progetto della Cittadella Paralimpica nel cuore di Bazzano darà un'ulteriore caratterizzazione alla frazione mirando ad ospitare famiglie e società sportive paralimpiche.
SCURANO
E' la frazione più turistica del comprensorio del Monte Fuso. Il nucleo di Mercato sorge attorno all'antica piazza con la "casa del boia" e i portici, raro esempio in zona di una tipologia architettonica che doveva essere piuttosto comune. In uno dei palazzi che chiudono, fortificandola, la piazza su un lato, si legge ancora una data che ci riporta al XV secolo. Il pianoro di Mercato è collocato tra due siti di Interesse Comunitario, il SIC del Torrente Enza e il SIC del Monte Fuso, il bosco dei partigiani, dei sentieri CAI e delle numerose opportunità sportive. A Scurano è collocata una delle tre bellissime pievi del Comune di Neviano, dedicata ai Santi Ippolito e Cassiano, di origine romanica poi rispettosamente aggiornata nei secoli successivi. Accanto alla Pieve sorge il convento delle Ancelle dell'Immacolata, una importante struttura di accoglienza per le suore anziane dell'ordine. Caratteristica principale della frazione è la tipica colorazione calda della pietra di Scurano, con la quale è costruito tutto il paese antico. Numerosi impianti sportivi convivono con l'antica storia della frazione, ancora nell'800 sotto il Ducato di Modena. A contornare il centro ci sono i castelli, i promontori su cui molto probabilmente sorgeva la fortificazione principale della zona, gli importanti palazzi dei Gennari (il c.d. Palazzo), la corte di Canale, il bel borgo di Quinzo, la Corte Baroni di Sarignana, la bellissima Bastia Fattori di Corchio e l'importante mulino ad acqua a tre pale della loc. Le Latte, oggi da ristrutturare. Domina il paese la pineta comunale, dalla quale si raggiunge, dopo una piacevole passeggiata, l'Oasi del Monte Fuso, con recinto faunistico e tutto ciò che serve per passare un ricca giornata in famiglia, tra sport, divertimento e didattica. Nei pressi di Scurano sono presenti anche due laghetti e una bellissima cascata, il cui accesso è al momento appannaggio di pochi. Sul crinale del Monte Fuso, a 1117 m s.l.m., un secolare obelisco saluta la città di Parma in lontananza, richiamandone la cittadinanza in questa oasi di bellezza e di pace.
PROVAZZANO
Provazzano è il primo paese che si incontra arrivando da Parma, almeno da dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando Castione dè Baratti passò alle dipendenze del Comune di Traversetolo. Provazzano si distingue per la presenza di un importante quartiere artigianale, all’interno del quale sorgono anche il Centro di Raccolta Comunale e prossimamente, il Centro Comunale del Riuso. Sotto il profilo storico a Provazzano si trovano antiche case di pietra e una chiesa di fronte alla quale sorge un'interessante cappella a croce greca, con una impostazione assiale che ricorda quella paleocristiana tra basilica e battistero. Nella frazione si colloca uno dei 9 caseifici ancora attivi nel Comune di Neviano.
URZANO
MOZZANO
Celebre in Provincia di Parma è il ritrovamento archeologico di una statuetta di Ercole a Mozzano, reperto romano esposto al Museo Archeologico Nazionale di Parma. Molto importante è anche la chiesa parrocchiale, tra le poche che conservano elementi plastici di reimpiego provenienti dal Medioevo. Nello specifico trattasi di due teste umane probabilmente del XIII secolo originariamente collocate probabilmente sotto gronda. All'interno meriterebbe un approfondimento l'altare, di cui poco si conosce. La chiesa è dedicata a San Martino, Santo venerato dai Franchi e che evoca antiche frequentazioni del territorio. La chiesa si trova su di una antica via certamente di una certa importanza, essendo sull'asse Parma - Badia Cavana - Mozzano - Pieve di Sasso - Passo del Lagastrello - Toscana, ed è protetta dal Monte Verola, una vetta di oltre 700 m s.l.m, la seconda più alta del Comune di Neviano dopo alla vetta del Monte Fuso (1117 m s.l.m.). Nei pressi della chiesa sorgeva l'unico skilift del territorio, oggi defunzionalizzato ma ancora leggibile. Anche Mozzano è caratterizzato da antiche case torri e caratteristiche borgate, tra le quali si cita Signano, che sul muro di una casa a bordo strada mostra al viandante alcune pietre scolpite di indubbio interesse storico. Unica nel territorio di Neviano ed evocativa dell'antico borgo, è anche la stratta via voltata perpendicolare a strada della Posta, nei pressi della piazzetta della frazione. Al centro del paese, un bel parco pubblico con parco giochi e green volley impreziosisce le ville del luogo.
CASTELMOZZANO
Nel nome della frazione si cela il ricordo della fortificazione che doveva sorgere sul cocuzzolo della attuale chiesa, purtroppo inagibile a causa di una imponente frana alle sue spalle, a strapiombo sulla località Lago. Nel 1810 pare che un'altra gigantesca frana avesse colpito la frazione e il versante della chiesa, trasformando l'area tra il rilievo e il torrente Parmossa in un lago, appunto. Da segnalare, sul financo della chiesa, un'epigrafe risalente al XV secolo.
ANTREOLA
La frazione di Antreola sorge in uno dei punti più panoramici del Comune di Neviano, con affaccio sul Monte Fuso e lungo la Val Toccana. E' la frazione che più di ogni altra si compone di piccoli nuclei abitati sparsi, che si connotano per la presenza di numerose antiche case in pietra. Proveniendo da Mozzano accoglie il visitatore la bella chiesa parrocchiale, dotata di una fresca fonte di acqua di sorgente, altra grande ricchezza di questa frazione. Poco oltre il borgo di Antreola è dominato dal nucleo antico di Verola, all'ombra della vetta dell'omonimo monte, la seconda per altitudine del Comune dopo quella del Monte Fuso, e dalla quale si gode di uno degli affacci migliori sulle valli del Termina. Verola si caratterizza per la presenza di antiche case torri, la fonte di acqua di sorgente e alcune interessanti pietre scolpite sulle facciate delle case. Mizone è invece il borgo di Antreola più vivace e organizzato per la vita sociale della frazione, grazie alla presenza di un centro con alcuni edifici pubblici: la ex scuola, il circolo, il campo da bocce polivalente e la fontana monumentale dello scalpellino locale Azelio Ubaldi (1923-2016).
ORZALE
LUPAZZANO
Costruito sul crinale che da Castione dè Baratti e da Neviano degli Arduini porta alla Pieve di Sasso, si compone del nucleo di Altavilla, il borgo di Lupazzano vero e proprio (con la chiesa di San Michele, santo venerato dai Longobardi, con la Corte Boselli all'ingresso del paese - interessante l'architettura e le pietre scolpite sulla facciata - con antiche case torri e la ex scuola comunale, oggi sede di un circolo ricreativo, parco giochi e biblioteca del Centro Studi delle Valli del Termina), Villanova (notevole la casa forte sulla destra scendendo), Le Mole (dal nome di un antico mulino ad acqua sul torrente Termina di Castione) e I Boschi (parte più nuova della frazione in direzione Sasso). Interessante, nel sagrato della chiesa, la stele votiva con altorilievi degli scultori locali Bernini, del 1846. Lupazzano, come gli altri paesi della corona del Monte Fuso, fu teatro dei tragici episodi dell'eccidio del Luglio 1944, ben raccontati dal Museo Storico della Resistenza di Sasso.
SASSO
Tra i borghi di Sasso e la località di Monchio, ai piedi del Monte Fuso, tra le foci dei due rami del Termina di Castione e del Termina di Torre e ai relativi crinali, sorge la fascinosa rupe di Sasso, la roccia a balcone sulla valle del Termina di Castione che trasuda storia fin dalla notte dei tempi. Dal punto panoramico, da cui si gode una vista mozzafiato, si comprende anche la strategicità di quel luogo nella scacchiera politica medievale e non solo. Dalla seconda metà dell'XI secolo fu costruita la Pieve dedicata a Santa Maria Assunta, un tempo decorata con pitture murali di cui rimangono scarse testimonianze. Probabilmente voluta da Matilde di Canossa, la Pieve aveva alle proprie dipendenze numerose cappelle della zona, aveva il cimitero (negli anni del dopoguerra è stata scoperta anche una necropoli longobarda nell'area della c.d. chiesa vecchia) e il fonte battesimale, bellissimo esemplare scolpito della prima metà del XII secolo, opera di maestranze presenti anche nel cantiere della Cattedrale di Parma e nel chiostro di Badia Cavana, legate forse al potente vescovo di Parma e legato pontificio per il nord Italia, Bernardo degli Uberti (†1133). Una antica ghiacciaia nel parco della Pieve racconta dell'insediamento che doveva caratterizzare l'intorno della Pieve. Il campanile è invece opera post bellica, e le campane, con incisi i nomi dei civili trucidati dai tedeschi nei primi giorni di luglio 1944, ad ogni rintocco ne commemorano la memoria. Nella frazione, il borgo principale, alle spalle del Museo Storico della Resistenza, dedicato appunto al racconto degli eventi bellici che hanno fortemente segnato il territorio, trasuda ancora oggi di vicende legate a quei tragici eventi. Nel Museo, oltre ad alcune armi e divise originali, la testimonianza diretta di numerose persone è condivisa con i visitatori grazie a numerosi video e pannelli esplicativi. Le vicende raccontate nel Museo hanno portato anche il Comune di Neviano ad essere il primo Comune democratico della Provincia di Parma.
CAMPORA
Terra del marrone per antonomasia, Campora è una delle frazioni più caratteristiche del territorio, adagiata sui pianori alle falde del Monte Fuso, ricca di piante di marroni secolari e di corti storiche (si ricordano a titolo esemplificativo le corti Gelmini, Castiglioni, Bonomini e di Malora). Alcune di queste sono oggi visitabili grazie al fatto di essere diventate luoghi di ospitalità per chi desiderasse trascorrere qualche giorno immerso nella natura e lontano dall'inquinamento della Pianura Padana (per i dettagli si rimanda alla sezione "ospitalità"). Nella frazione sono presenti anche diverse case torri e case forti, che si possono scoprire passeggiando per il reticolo viario del territorio. Campora è nota anche per le vicende legate alla Seconda Guerra Mondiale, raccontate anche in una pubblicazione della locale Pro Loco. La frazione è tra le meglio organizzate del territorio anche sotto il profilo dell'offerta sportiva. Sono infatti presenti una piccola e bellissima piscina con campo da beach volley, un campo polivalente da minipeach, per giocare a calcetto o a mini basket, un campo da calcio e una serie di sentieri CAI che salgono sul Fuso e dai quali si raggiunge anche il punto di lancio per il volo libero. In paese sono ancora presenti un caseificio con spaccio di prodotti tipici e un forno, che nel periodo autunnale trasforma anche le farine tratte dal re dei prodotti locali insieme al Parmigiano Reggiano, vale a dire il famigerato Marrone di Campora.
VEZZANO
Vezzano si affaccia sulla Val Parmossa e si compone di diversi nuclei abitati di interesse storico e architettonico, avvolto in un paesaggio tra i più belli del Comune (Vezzano, Mussatico, Prada, Montetenero, Casale). Il paese vecchio si trovava alle pendici del Fuso, nel luogo in cui sorgeva probabilmente il castello. Il centro della frazione è impreziosito dalle sculture dello scalpellino locale Daniele Comelli (Vezzano 1894-1969), che ha realizzato il monumento all'Alpino nel 1967 e la fontana monumentale con la lupa di Roma nel 1925, con targa dedicata al poeta umanista Basinio Basini che si riteneva originario di Vezzano (in realtà era originario della vicina Tizzano). Molto interessante è la chiesa parrocchiale del paese, che mostra uno dei campanili architettonicamente più pregevoli del territorio comunale. Nella frazione è ancora presente un caseificio con annesse stabiare con i maiali, una rarità ormai. Nei pressi di Vezzano merita una visita anche il borgo arroccato di Pietta, già in Comune di Tizzano Val Parma. Due curiosità: Vezzano ha un primato nel Comune per essere la frazione che più di ogni altra ha avuto cittadini diventati parroci, e a Vezzano si racconta anche della presenza, alcuni decenni fa, di un vampiro.