partigianiMuseo Storico della Resistenza - Sasso (vai al sito)

“Bruciarono case, impiccarono uomini, scagliarono il terrore sugli occhi dei bambini, e donne e bambini, con gli stessi occhi, immobili guardarono i distruttori tornare verso la pianura, con quelle tre parole incise sulla fibbia del cinturone. [Got mit uns]” (U. Bertoli, La Quarantasettesima).

Risale al 1973 la fondazione del primo nucleo dell’attuale Museo Storico della Resistenza di Sasso, inaugurato il 24 aprile 2005 in una nuova sede e con un nuovo allestimento. Dedicato al racconto della guerra partigiana, il museo ospita alcuni cimeli e una serie di video che testimoniano i momenti salienti della guerra in montagna. Una serie di pannelli didattici invece, permettono al visitatore di immergersi lentamente e approfonditamente nel contesto della Resistenza.

All’esterno del museo il logo 07.44 accoglie il visitatore, rimandando significativamente all’eccidio che tra il 30 giugno e la prima settimana di luglio del 1944 insanguinò le terre Nevianesi. Accanto alla porta una targa, inaugurata il 25 aprile 2012, ricorda Salvatore Maneschi (1897-1972), primo dedicatario del Museo di Sasso. All’interno l’atmosfera che si respira è subito costruita dall’allestimento ben studiato: sbarre di metallo che filtrano lo sguardo citano le gabbie delle prigioni, feritoie dalle quali fanno capolino le canne dei fucili ricordano l’angoscia degli agguati, mentre le stanze basse con il legno delle travi riportano alla mente le illustrazioni dei processi partigiani dell’indimenticabile cantore della Quarantasettesima, Ubaldo Bertoli, partigiano, artista e scrittore, di cui si può ammirare un’opera accanto all’ingresso.

I pannelli didattici raccontano dapprima il contesto degli eventi, poi si parla dei civili, dei partigiani e dei tedeschi, mentre di fronte armi e le divise consentono di immedesimarsi. Poi è la volta della sala dedicata all’eccidio, con i suoi interessanti video, e subito oltre quella della deportazione nei campi di lavoro tedeschi, le cui vicende vengono raccontate anche da alcuni oggetti. Nell’ultima sala, nella quale viene proiettato il commovente documentario “Luglio ‘44” incentrato sulle testimonianze di alcuni superstiti e nella quale due postazioni multimediali permettono di visionare l’archivio fotografico del museo, un lungo pannello metallico racconta del primitivo allestimento nella sala di Maria Bondani (1907-1995), sempre a Sasso, e i dei protagonisti del museo prima della riapertura del 2005, dal partigiano Luigi Castignola (1922-1982), colui che pensò e realizzò il primo nucleo, ai consiglieri comunali Tullio Gelmini e Mario Rinaldi (1935-2012) che nel 1983 si prodigarono per far acquisire all’ente la collezione storica. Dal 2012 è presente anche un primo nucleo di biblioteca tematica, mentre dal 2014 un generale restyling ha ridato freschezza all'esposizione.

Nel Museo è presente una sezione di volumi, articoli e memorie dedicati alla Resistenza.

Video fondazione vecchio Museo

Sito web: www.museoresistenzasasso.it

FB: Museo Storico della Resistenza di Sasso

Accessibilità: sì

Indirizzo: Loc. Sasso, strada Sasso 34, 43024 Neviano degli Arduini (Pr)

Telefono: 0521843222   

Orari: su prenotazione 

Coordinate: 44.529126 - 10.284906

P.zza IV Novembre, 1

43024 Neviano degli Arduini (PR)

 0521/843110 - 0521/843222

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