Chiesa di San Lorenzo a Lodrignano
La chiesa di Lodrignano era già esistente prima del XIII secolo, infatti nel Rotulum Decimarum del 1230 risulta come Ecclesia S. Laurentii de Lodrignano in plebe S. Mariae de Saxo. Dal 1564 la chiesa di San Lorenzo diventa parrocchiale, quindi battesimale. Il primo Rettore conosciuto fu Battista da Vezzano nominato nel 1494, mentre il primo Parroco, don Giovanni Battista Grassi, venne nominato nel 1564. Da quell’anno il Concilio di Trento stabilì che i parroci dovevano registrare i Battesimi, i Matrimoni e i Morti, ma nella chiesa di Lodrignano le registrazioni iniziarono dopo, infatti il primo registro dei battezzati incomincia nel 1649 con il parroco don Matteo Bricoli.
Dell’antico edificio si trovano pochi documenti mentre esiste una breve relazione fatta durante la Visita Pastorale del Vescovo Magani nel 1898 che riporta le seguenti notizie: La chiesa è formatadauna sola navata con coro e sagrestia, le sue dimensioni sono: m. 16 di lunghezza e 6 di larghezza e può contenere circa 350 persone. Nella chiesa vi erano le sepolture dei sacerdoti e di alcune famiglie, mentre avanti alla chiesa vi è un angusto cimitero senza croce e senza cancelli, i sepolcri di questa chiesa sono tutti chiusi con calce. Nel piccolo campanile vi sono installate tre campane fatte fondere nel 1870 da don Paolo Ceretoli, una di esse si suona in occasione de turbini e tempesta e anche per risse e fuga di ladri come anche a martello. Purtroppo nel settembre del 1920 il terremoto detto Tosco-Emiliano provocò gravissimi danni all’antico edificio, pertanto la struttura venne abbattuta completamente. Il sisma provocò anche danni agli arredi e molti documenti antichi andarono perduti, mentre vennero recuperate l’antica pala d’altare con pregievole cornice finemente lavorata e le campane. La chiesa attuale venne iniziata nel 1921 e ultimata nel 1926 sullo stesso sito della precedente costruzione, mentre le antiche sepolture vennero ricollocate nel nuovo cimitero posto a qualche centinaia di metri di distanza. La consacrazione avvenne il 17 settembre 1927 con la presenza del Vescovo San Guido Maria Conforti e di importanti autorità nazionali. In attesa di ultimare anche il campanile le campane vennero installate su un traliccio di legno, e nel 1928 alloggiate definitivamente sulla torre campanaria. Recentemente sono stati fatti importanti lavori di risanamento e consolidamento.
(Ricerca di Camillo Bertogalli presso l’Archivio Storico Diocesano Vescovile di Parma)
Chiesa di Sant'Eufemia a Neviano degli Arduini
La prima cappella di Neviano degli Arduini venne eretta nel 1038 in località Montale. Nel
Rotulum decimarum del 1230 la cappella di Neviano pagava le
decime alla Pieve di Bazzano da cui dipendeva:
Ecclesiae de Niviano Arduinorum quam tenet D. Alexander de Gandulfis. Il Santo titolare, Sant’Eufemia Vergine e Martire, compare nel
Regestum Vetus del 1494. Neviano diventa sede di parrocchia nel 1564, ma essendo la vecchia cappella in uno stato precario e localizzata in zona decentrata rispetto alle altre abitazioni, venne ricostruita nei pressi della chiesa attuale. Lo stesso parroco fece le seguenti considerazioni:
la chiesa è orientata male, storta, sproporzionata in larghezza ed in altezza, troppo corta, sembra una capanna. Nel frattempo il parroco chiese al Vescovo di Parma l’indipendenza della sua chiesa rispetto alla Pieve di Bazzano, perciò il prelato concesse questa autonomia attribuendo “diplomaticamente” alla chiesa di Neviano la definizione di
Arcipretura plebana onorifica, quindi non più soggetta a Bazzano. L’attuale complesso parrocchiale sorto dopo l’abbattimento del precedente venne edificato tra il 1759 e il 1794 da don Antonio Maria Cadonici, originario di Vezzano, che sostenne in gran parte le spese di costruzione. L’altare maggiore venne posto in opera nel 1784 e fu costruito dai parmigiani Andrea Bianchi e Giacomo Zanella, con la collaborazione dell’indoratore Giacomo Campanini. Le campane in bronzo vennero fuse dalla fonderia del prof. Riati nel 1787 a Reggio Emilia, ma questo avvenne dopo molte peripezie perchè il bronzo da fondere venne confiscato in parte durante il trasporto dalle guardie doganali nei pressi di S. Polo d’Enza. L’antico confessionale ancora collocato nella navata laterale, costruito nel secolo XVII°, proveniva dall’Oratorio di Santa Lucia, che nel frattempo era stato abbattuto perché pericolante. I vari manufatti recuperati dall’Oratorio di Santa Lucia vennero ceduti alla parrocchia dai proprietari Agresti, a quel tempo abitanti al Montale. La stessa casa canonica venne ricostruita utilizzando in parte sassi e materiali vari del distrutto Oratorio di Santa Lucia. La pala d’altare rappresentante Sant’Eufemia, risale al XVII secolo, ma nel XIX venne gravemente danneggiata a causa di infiltrazioni d’acqua, perciò nel 1912 venne incaricato un pittore parmense per il restauro. Nel 1818 venne costruito il nuovo cimitero, e da quel momento le sepolture fatte in chiesa o nel sagrato vennero estumulate e poste nell’apposito ossario. Fra la fine del sec. XIX e gli inizi del sec. XX l’absibe e le cappelle laterali vennero decorate dal pittore parmigiano Icilio Bianchi. Nel 1924 venne costruita la Cappella dei Caduti e contemporaneamente venne rifatto il battistero e chiuse le nicchie poste sopra la porta principale. Nel dopoguerra il prof. Quintavalla venne incaricato di decorare la navata centrale, che venne ultimata nel 1952 (da notare che nella volta, fra i vari personaggi, sono rappresentati alcuni cittadini a quel tempo residenti a Neviano). Dopo il terremoto del 1983 venne rifatto il tetto e consolidati muri perimetrali. Una legge del 1909 (n.363) include la chiesa di Neviano nell’elenco delle chiese di importante interesse artistico. Recentemente hanno trovato collocazione entro l’antica chiesa due opere d’arte contemporanea di notevole interesse: il Cristo Crocifisso di Luigi Monica (Neviano degli Arduini 1924-1999), scultore locale autore anche della
via Crucis Monumentale che interessa tutto il paese, e la
Mater Dei di Giuliano Collina (Verbania 1938), opera appartenente al
Museo Diffuso di Arte Contemporanea del Comune di Neviano.
(Ricerca storica di Camillo Bertogalli presso l’Archivio Storico Diocesano Vescovile di Parma)